Punto tecnico : la nozione di metamero
Innanzitutto l’embriologia ci insegna l’importanza strutturale (muscoli, vasi, nervi e visceri) dell’organizzazione primitiva del corpo degli organismi viventi in metameri, cioè in « fettine », centrati sull’asse vertebrale.
I lavori di neurofisiologia di Irwin Korr dimostrano la nozione di facilitazione di un segmento midollare grazie alla messa in evidenza di due nozioni :
la reciprocità : ogni neurone può influenzare altri neuroni ed essere influenzato dal gioco d’inter-neuroni ;
la convergenza : la via finale di queste interazioni è il motoneurone situato nella corna ventrale del midollo spinale. L’influenza è eccitatoria o inibitoria. Le origini di questi influssi presinaptici sul motoneurone sono propriocettivi, nocicettivi, emozionali, provenienti dai visceri, dalla pelle o dal sistema nervoso centrale.
Schema : il metamero corrispondente alla quinta vertebra lombare del cavallo include tra l’altro il cieco, una parte del ganglio mesenterico posteriore, una porzione cutanea sul fianco, caudalmente alle coste.
La sommazione degli stimoli presinaptici su un segmento midollare convergenti su un motoneurone concorre a mettere il o i motoneuroni di un metamero in uno stato di eccitazione sub-liminale. In questa situazione basta poco per innescare lo stimolo e poi la scarica dell’impulso nervoso motore (contrazione di un muscolo, secrezione ghiandolare, ecc.).
Ciò sottintende l’osservazione clinica di problemi viscerali associati a sintomi cutanei o a disfunzioni del rachide al livello del metamero corrispondente.
Possiamo citare ad esempio : una sudorazione localizzata nel cavallo, un’alopecia focale da prurito nel cane con artrosi, una gastrite e una disfunzione di D13 nel cane.
L’importanza di questa nozione di metamero, in rumore di fondo nello spirito dell’osteopata, partecipa alla sintesi e alla gerarchizzazione delle osservazioni cliniche, delle disfunzioni somatiche e delle lesioni organiche, nel corso della seduta di osteopatia.
Dr Bruno DENIS