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044 – La dépêche vétérinaire di sabato 8 marzo

Un’altra applicazione diretta della tensegrità
 
Créé le : martedì 24 gennaio 2012 di Ivo Lalla, Patrick Chêne

Dernière modificaton le : domenica 3 dicembre 2017

Gli osteopati sono molto attaccati alla nozione di MRP, in extenso movimento respiratorio primario, che è tuttavia molto criticata.

Questo concetto permette di comprendere le sensazioni ottenute all’ascolto del cranio, a partire dalla pulsatilità delle cellule nervose :
 la pulsazione del cranio, globale e al livello di ogni sutura ossea, che ha un ritmo di 7 volte (in media) al minuto;
 la pulsazione del sacro, che trainato dalla dura madre e/o dal midollo spinale segue questo stesso movimento alternativo, di flessione/estensione.

Tutto ciò non è ancora stato provato sperimentalmente, e diversi ritmi biologici sono candidati per spiegarlo.

Legenda : la falce cerebrale e la tenda cerebellare formano una coppia di tensione reciproca che influisce fortemente sul drenaggio venoso dell’encefalo. Disegno di Claire Douart – corso di anatomia osteopatica

La falce cerebrale e la tenda cerebellare formano una coppia di membrane di tensioni reciproche molto caratteristiche dei sistemi di tensegrità in tensione.

Tenuto conto di quanto detto finora, invece di cercare un movimento difficile da provare, in cui le strutture coinvolte servono da ingranaggi, possiamo concettualizzare una struttura "deformabile", in cui le linee principali di deformazione passano sulle "incrinature" rappresentate dalle suture ossee. Questa struttura ha tendenza a ritornare nella sua posizione iniziale, a condizione che il limite di elasticità di un determinato tessuto non sia oltrepassato, il che induce allora un altro stato di equilibrio meno favorevole, in cui la vascolarizzazione e la fisiologia non sono ottimali.

Riflettendoci, in una certa misura, possiamo paragonare le deformabilità del cranio alla teoria della tettonica delle placche sulla crosta terrestre : un insieme apparentemente immobile subisce delle tensioni e delle pressioni che si esprimono talvolta lungo determinate faglie terrestri.

Le tecniche osteopatiche permettono di dissipare tali tensioni troppo forti e restituiscono delle costanti corrette a taluni parametri fisiologici, in particolare alla circolazione nei seni venosi cranici.

Si apre allora tutto un campo di patologie croniche candidate a essere trattate dall’osteopata : mal di testa, alcune epilessie, otiti, congestioni oculari, disfunzioni ormonali, eccetera.



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